Ci piacerebbe dar vita ad una nuova pagina che raccolga le nostre storie di resilienza.
Noi genitori ci troviamo a fronteggiare molte difficoltà, la quotidianità è un salto ad ostacoli nel rapporto con il vicinato, con la scuola, con la società civile a causa dell'inadeguatezza dei mezzi e di una scarsa conoscenza del disturbo dello spettro autistico.
Il percorso è comune a tutte le famiglie seppur con aspetti, esperienze, e sfumature diverse.
Ci viene chiesto molto sforzo: quello di gestire lo stress della fatica quotidiana, l'amarezza davanti alla mancanza di risposte da parte delle istituzioni, le incomprensioni, la paura del futuro e molto altro. Ci viene chiesto di essere i primi terapisti dei nostri figli, mediatori, ponti, tessitori. Insomma ci facciamo in quattro.
Per questo le nostre storie meritano di essere condivise. Per chi prova a scrivere potrebbe rappresentare l'alleggerimento di un peso, per quanti leggono può essere una luce che si accende lungo la propria strada, un motivo di speranza.
Quanti hanno compiuto superamenti possono contagiare di speranza chi ancora si sente a metà del guado. Mettiamo in luce la nostra capacità di resilienza. Usciamo fuori... Non può che essere un bene per i nostri figli.
La prima storia di resilienza ce la invia Carla Zanchetta. Questa storia è stata raccontata in occasione di un incontro di formazione per operatori pastorali della salute presso la Curia di Latina il 4 febbraio 2019.